giovedì 31 dicembre 2015

ANTICAPITALISMO: IL NOSTRO PIANO A :: 9 gennaio a Trieste

ANTICAPITALISMO: IL NOSTRO PIANO A
Contro l'Europa dei muri e dell'austerità
contro le politiche di Renzi e della Confindustria

Nel momento in cui la guerra ci lambisce sempre più da vicino Mentre nuovi assurdi muri vengono eretti per dividere i popoli Quando i nodi di un modello economico che devasta la natura vengono al pettine Nel momento in cui la stessa democrazia borghese è messa in discussione dall'affermarsi anche in Europa dell'estrema destra Mentre Renzi e il renzismo sembrano non avere nè ostacoli nè opposizione Quando le lotte dei lavoratori toccano il punto più basso di sempre Ci sembra sia venuto il momento di iniziare a riflettere seriamente su quale prospettiva devono darsi i rivoluzionari del XXI secolo. Per questo Sinistra Anticapitalista ha proposto a tutte le forze della Sinistra radicale la costituzione di una Rete Anticapitalista ed Antiliberista, ed è su questo che verte il percorso di dibattito verso il suo 1° Congresso che ha voluto intitolare: "Anticapitalismo: il nostro piano A"

Ne parliamo nell'assemblea pubblica
SABATO 9 GENNAIO 2016 ORE 15:30
presso la sala di via Rittmeyer 6 Trieste

con FRANCO TURIGLIATTO
dell'esecutivo nazionale di Sinistra Anticapitalista
già parlamentare di RC

martedì 8 settembre 2015

Eric TOUSSAINT del CADTM a Lubiana, Mercoledì 16 settembre

L'economista Eric TOUSSAINT, presidente del CADTM (Comitato per l'Annullamento del Debito del Terzo Mondo) ed incaricato da parte del Parlamento Greco di uno studio sulla struttura del debito pubblico di quel Paese,(vedi ad es. http://ilmanifesto.info/la-verita-sul-debito-greco/ e http://cadtm.org/Executive-Summary-of-the-report) parlerà a Lubiana il prossimo Mercoledì 16 Settembre, invitato dai maggiori sindacati sloveni.
(La conferenza si terrà prevalentemente in francese, con traduzione in sloveno; al momento in cui scriviamo non è garantita la traduzione in Inglese)
Data la vicinanza di Lubiana, è un'occasione da non perdere anche per chi - nei nostri territori - si batte e si è battuto su questi temi.
Qui di seguito, pubblichiamo la traduzione dell'invito ufficiale con un profilo più dettagliato dell'iniziativa, del relatore principale e degli altri relatori



Aggiornamento: diversamente da quanto scritto nel testo dell'invito, l'orario di inizio ha subito una variazione, per cui il convegno si terrà a partire dalle ore 19.




Invito al
convegno e tavola rotonda sul tema:
Debito pubblico: chi è il vero debitore?
mercoledì 16 settembre tra le 17.00 e le 20.00
presso il museo civico di Lubiana, Gosposka ulica, 15

Egregi!
L'Unione dei sindacati liberi della Slovenia (ZSSS) e la Confederazione dei sindacati del settore pubblico della Slovenia (KSJS) organizzano mercoledì 16 settembre alle ore 17.00 presso il museo civico di Lubiana un convegno seguito da dibattito sul tema dell'insostenibilità del debito pubblico. Discuteremo sulle soluzioni alternative a quelle antidemocratiche proposte dal sistema capitalista che produce un indebitamento pubblico ingiusto e a spirale, senza tener conto delle vittime di questi sacrifici. Metteremo in evidenza il silenzio sulle vere ragioni dell'indebitamento, ricordando che gli stati devono avere come priorità il benessere dei propri cittadini e cittadine.
Ospite d'onore e relatore sarà il prof. dott. Eric Toussaint dell'Università di Liegi che è inoltre presidente dell'organizzazione belga "Comitato per la cancellazione del debito del terzo mondo" (CADTM o Comitè pour l'annulation de la dette du tiers monde).
Il relatore è un profondo conoscitore della crisi debitoria dei paesi del sud del mondo risalente agli anni '80 ed è autore, tra le altre cose, dello studio Le finanze contro i popoli: la borsa o la vita (2004), nel quale descrive la schiavitù debitoria dei paesi più poveri del sud del mondo. Vent'anni dopo l'inizio della crisi, i suddetti paesi hanno dovuto pagare otto volte di più di quanto ricevuto ed alla fine del periodo critico si sono ritrovati con un debito pubblico quattro volte maggiore e molto più impoveriti. L'analisi delle ragioni dell'indebitamento e della terapia della crisi debitoria hanno portato l'autore alla conclusione che bisogna immediatamente cancellare un debito in realtà ostile ed illegittimo. Per mettere in pratica la cancellazione del debito, gli stati hanno a disposizione non solo strumenti legali e politici, ma sono tenuti a fare ciò in virtù degli obblighi verso i propri cittadini e cittadine, obblighi definiti nelle proprie costituzioni e nel diritto internazionale.
Eric Toussaint ha partecipato col CADTM di Liegi e con una rete di organizzazioni associate in Africa, America Latina, Asia ed Europa a numerose campagne per la cancellazione del debito. Si è riuscito ad ottenere la cancellazione del prestito bilaterale norvegese a più stati nel 2006. Tra il 2007 ed il 2008 il CADTM ha collaborato alla stesura del documento per la cancellazione del debito dell'Ecuador: ciò ha permesso una cancellazione parziale del debito di questo Paese. Il CADTM è riuscito, con delle campagne efficaci, ad aumentare la consapevolezza che la cancellazione di un debito ostile ed illegittimo è una possibile alternativa alla schiavitù debitoria. Dopo l'esplosione della crisi debitoria in Europa, il CADTM ha cominciato ad occuparsi sempre più anche del vecchio continente. L'ultima iniziativa è stata la partecipazione nella commissione istituita dal parlamento greco per l'annullamento del debito della Grecia. Tutto ciò è meticolosamente descritto in vari libri di Toussaint ed in particolare in due, tradotti in sloveno: AAA: Revisione, Cancellazione, Politiche diverse (uno dei vari studi, condotto col collaboratore pluriennale ed attivista Daniel Millet) e Debito Pubblico. chi è il vero debitore?
All'evento di Lubiana porteranno il loro contributo anche Maja Breznik, Sašo Furlan e Franček Drenovec, co-autori del libro Debito pubblico: chi è il vero debitore? Dopo le relazioni il tempo sarà dedicato al dibattito coi partecipanti ed allo scambio di opinioni sulla problematica affrontata. Il contributo del prof. Toussaint e le sue successive risposte agli interventi saranno tradotti in sloveno.

L'evento del 16 settembre sarà dedicato anche all'uscita di due libri in sloveno.
Il primo è il libro di Daniel Millet ed Eric Toussaint intitolato AAA: Revisione, Cancellazione, Politiche diverse, edito dalla casa editrice Sophia ed è una chiara analisi della crisi debitoria nei paesi europei di periferia. Il linguaggio ci fa vedere una conoscenza complessa mediante l'uso di una narrazione che coinvolge il lettore.
Il secondo libro, dal titolo Debito Pubblico. chi è il vero debitore? è opera di vari autori ed uscirà nei prossimi giorni dalla casa editrice Zalozba. Il libro riporta le analisi critiche del debito pubblico nei paesi europei di periferia (Portogallo, Francia, Spagna, Grecia, Slovenia) e in Argentina. Il libro è stato scritto con l'intenzione di contribuire a sviluppare una nuova politica europea ed internazionale volta alla cancellazione da parte degli stati del debito ingiusto ed ala creazione di un benessere generale dei cittadini. Ambedue i libri si potranno acquistare al convegno, Eric Toussaint firmerà anche i libri appena usciti.
Siete caldamente invitati a partecipare!
Unione dei sindacati liberi della Slovenia (ZSSS)
Confederazione dei sindacati del settore pubblico della Slovenia (KSJS)
in collaborazione con le case editrici Sophia e Zalozba

venerdì 29 maggio 2015

Comunicato stampa

Apprendiamo con sconcerto dalla stampa che lo scorso sabato sera un manipolo di “fascisti del terzo millennio” di Casa Pound, reduci dal corteo goriziano in cui hanno festeggiato l’inizio di quel massacro che è stata la prima guerra mondiale, sono venuti a Monfalcone per proseguire i festeggiamenti con il loro passatempo preferito, la cinghiammatanza (nel quale si prendono a cinghiate l’un l’alto: contenti loro).
Un simile raduno ci sembra un intollerabile affronto per una città dalla storia di Monfalcone: basti solo considerare che si è tenuto nel rione di Panzano, dunque a solo a qualche centinaio di metri dal monumento che ricorda gli oltre 500 cantierini che hanno dato la vita nella lotta partigiana per liberare le nostre terre dalla barbarie nazi-fascista.
Ma quello che riteniamo ancora più grave è apprendere che la sindaca Altran informata in anticipo della nazi-festa ha ritenuto di dover mantenere riservata la notizia, in quanto si trattava di una “festa privata”. Vorremo ricordare che il ruolo del primo cittadino non si ferma alla mera tecnica amministrativa, ma è anche quello della vigilanza democratica nei confronti di chi fa dell’intolleranza la propria bandiera politica. Di fronte a provocazioni come quella di Casa Pound mettere la testa sotto la sabbia e sperare che tutto fili liscio ci sembra un comportamento  oltremodo sbagliato: per nostra fortuna 60 anni fa i nostri nonni hanno dimostrato ben altro coraggio e hanno preso la via dei monti...

Sinistra Anticapitalista Monfalcone
Monfalcone 27-05-2015

- «La festa di Casa Pound non andava ospitata»
- La “beffa” di Casa Pound festa e concerto top secret

domenica 1 febbraio 2015

Trieste: Seminario sugli effetti del Jobs Act

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Attacco alla civiltà del Lavoro
Cosa cambierà nei diritti dei lavoratori e nelle speranze dei disoccupati, se passeranno i decreti attuativi del Jobs Act

La partita del Jobs ACT non si è ancora conclusa. Nonostante gli strombazzamenti del Governo, i decreti attuativi sono ancora da rendere operativi o perfino da varare. L’opposizione dei lavoratori a questo progetto è stata largamente dimostrata nelle piazze e la dimostreremo di nuovo con la raccolta di firme sul nostro appello.  La forza per fermarli può ancora essere trovata, basta convinzione e organizzazione, ma coloro che hanno guidato le mobilitazioni dell’autunno sembrano bloccati in una morsa di ghiaccio e rassegnazione.
Vogliamo iniziare questa nostra battaglia per i diritti, con un seminario a più voci, - rivolto a lavoratori, disoccupati, cittadini  - per comprendere quale sia la posta in gioco che questi decreti potrebbero determinare.
Ovvero un attacco senza precedenti alla civiltà del lavoro nel nostro Paese, che rimetterebbe in discussione molte delle conquiste del dopoguerra riportandoci di colpo ad un’epoca pre-Statuto, in cui il regime di semi schiavitù o il caporalato sono condizioni da accettare per il mantenimento o la promessa di un posto di lavoro.

Mercoledì 4 Febbraio ore 17.30
Sala seminari di via Fabio SEVERO 14/b

Intervengono (scaletta ancora parzialmente da definirsi)

  •          Gianpaolo ROCCASALVA Segretario Regionale FIOM CGIL FVG
Conseguenze del Jobs Act sui luoghi di lavoro

  •          Avv. Franco BERTI
Contratti a termine nel diritto del lavoro

  •          Avv. Ottavio ROMANO
Contatto a tutele crescenti: i licenziamentisecondo il decreto attuativo del Jobs Act

  •  (Oratore da definirsi)
Decreto sull’indennità di disoccupazione (nuova ASPI)

  •        Nicola DALMAGRO Nidil CGIL
Giovani al primo impiego e disoccupazione: fallimento del Progetto “Garanzia Giovani” a otto mesi dalla sua attivazione


Introduce e presiede
Silvia DI FONZO (direttivo provinciale FIOM CGIL), portavoce del Comitato NO JOBS ACT - TRIESTE.


Organizza
Comitato NO JOBS ACT - TRIESTE

giovedì 8 gennaio 2015

APPELLO per la costituzione di un comitato cittadino contro il Jobs Act

Vi invitiamo martedì 13 gennaio alle ore 18:00 presso la saletta di Via Rittmeyer 6 a Trieste per verificare la disponibilità a dare vita ad un comitato cittadino permanente contro il Jobs Act.

Quello che segue è il testo dell'appello con i primi firmatari.



Appello a gruppi, associazioni, partiti, singole/i interessate/i


La legge di stabilità e il decreto legislativo n. 1 sul Jobs Acts, entrambi varati alla vigilia di Natale dal Parlamento e dal governo, danno attuazione ai diktat sul lavoro che Draghi e l’allora presidente della BCE Trichet dettavano all'allora governo Berlusconi nella lettera inviata il 5 agosto 2011, diktat definiti nell’incontro avvenuto lo scorso agosto tra l’attuale presidente della BCE Draghi e il presidente del Consiglio Renzi a Città della Pieve.

Perfetta continuità dunque tra Berlusconi e Renzi e, come aggravante per quest’ultimo, si ingannano con disinvoltura gli elettori del Pd dello scorso aprile dando attuazione a un attacco senza precedenti dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle lavoratrici e indirizzando le risorse pubbliche a vantaggio dei profitti e delle rendite finanziarie.

Entrando più nel dettaglio, la legge di stabilità riduce drasticamente la tassazione (IRAP) alle imprese, utilizza gli 11 miliardi di spesa aggiuntiva in deficit a totale vantaggio della classe padronale, taglia contemporaneamente la spesa pubblica (17 miliardi) con enormi ripercussioni, sulla sanità, sul trasporto pubblico locale, sui servizi sociali, sulla scuola, l’unversità e la ricerca.

Lo schema di decreto legislativo n. 1 sul Jobs Acts, offrendo piena libertà sui licenziamenti individuali e collettivi, va al di là degli stessi sogni del presidente della Confindustria Squinzi.

L’ esperto giurista del lavoro Piergiovanni Alleva, responsabile tra i vari incarichi della consulta giuridica della CGIL, così scrive sul Manifesto il 29 dicembre: “In cosa consiste, infatti, la «rivoluzione copernicana» di cui straparla Matteo Renzi a proposito dei contenuti del decreto attuativo? Puramente e semplicemente nel consentire al datore di lavoro che voglia per qualsiasi motivo (anche il più ignobile) sbarazzarsi di un lavoratore di «inventarsi» una inesistente ragione economico produttiva per procedere al licenziamento, e di farlo senza timore che il suo carattere pretestuoso venga smascherato in giudizio perché anche in tal caso gli basterebbe pagare la classica «multarella» (per ogni anno di servizio due mensilità con il massimo di 24) per lasciare comunque il lavoratore sulla strada nella condizione disperata discendente dalla disoccupazione di massa. Tutto il resto del decreto attuativo, compresa la dibattuta questione della reintegra nel caso di licenziamenti disciplinari illegittimi, è soltanto fumo negli occhi, perché tutti i datori imboccheranno, invece, la comodissima strada del «falso» motivo economico produttivo.



E’ evidente che Renzi e soci non smetteranno di fare danni, sono previsti a breve altri decreti attuativi, prossime tappe, tanto per iniziare, altre riforme economico-strutturali per “cambiare l’umore degli italiani” come l’applicazione del jobs act al pubblico impiego con la riforma della Pubblica amministrazione e l’attuazione della riforma sulla “buona scuola” con lo smantellamento definitivo del sistema d’istruzione pubblico.

Bisogna provare a fermarli subito. Nel corso dell’autunno appena trascorso ci sono stati segnali positivi per una ripresa della mobilitazione sociale: abbiamo assistito, anche a Trieste, ad un rinnovato protagonismo sociale, con giornate di mobilitazione molto partecipate, fenomeno che non si vedeva da molto tempo. Questo “capitale” di lotta non va sprecato, al contrario, dobbiamo provare a costruire la mobilitazione sociale già nelle prossime settimane con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, assemblee nei luoghi di lavoro, informazione con web tv, pronunciamenti, mobilitazioni di categorie diffuse sul territorio, creazione di casse di resistenza e di sostegno alle lotte, su modello di quanto realizzato dalla FIOM nel 2003, fino alla convocazione a breve scadenza di un nuovo sciopero generale, anche prolungato.

Solo un cambiamento del clima politico e sociale di tale portata renderà concreta la possibilità di mandare a casa definitivamente questo governo di servitori della troika e dei padroni. La possibilità di abrogare queste leggi tramite referendum, come suggerito dallo stesso Alleva, puo’ e deve essere presa in considerazione, ma tenendo presente che le scorciatoie giuridiche da sole non bastano al cambiamento.



Vi proponiamo quindi un primo incontro per verificare la disponibilità a dare vita ad un comitato cittadino permanente contro il Jobs Act.



Vi invitiamo martedì 13 gennaio alle ore 18:00 presso la saletta di Via Rittmeyer 6 a Trieste.



Elenco delle prime adesioni:

-- Il sindacato è un’altra cosa, rivendicazioni per una Cgil indipendente Democratica, che lotta

-- R.o.s.s.@ – Movimento anticapitalista e libertario

-- Sinistra Anticapitalista

-- Partito Comunista d'Italia, PCdI

-- Rifondazione Comunista, PRC

-- Associazione Politica per la Costituente della Sinistra "Trieste per Tsipras"

-- I/Le compagn* della segreteria FIOM di Trieste